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RiMa Design al WHITE CARRARA 2025!

RiMa Design partecipa all’edizione 2025 del WHITE CARRARA, con la direzione artistica di Domenico Raimondi.

🗓️ Dal 13 giugno al 28 settembre

📍 Area Ex Paretra, Via Beccheria 5, Carrara


Promosso dal Comune di Carrara, l’evento celebra il marmo in tutte le sue forme e darà nuova vita al centro storico della città dal 13 giugno al 28 settembre, con la partecipazione di artisti, laboratori e aziende del territorio e non solo.

Dopo che la precedente edizione ha celebrato lo stile italiano e l’eccellenza locale attraverso una mostra diffusa di pezzi iconici che hanno fatto la storia del design, l’edizione 2025 si propone di esplorare ulteriormente il design contemporaneo, mappando in particolare creativi e designer che si rivolgono alle maestranze, ai laboratori e alle aziende del territorio per le proprie opere contemporanee, attraverso una ideale staffetta tra 𝗗𝗲𝘀𝗶𝗴𝗻 𝗶𝘀 𝗕𝗮𝗰𝗸 e 𝗗𝗲𝘀𝗶𝗴𝗻. 𝗛𝗲𝗿𝗲 𝗔𝗻𝗱 𝗡𝗼𝘄.

Esposizione all’interno degli spazi Ex Paretra, Carrara – Foto di Enrico Amici



LUNÆ TABLE


Una serie di tavolini nati dalla consapevolezza che anche gli scarti della lavorazione del marmo possono ispirare nuove idee di design.

Forme semplici – cerchi pieni e parziali che evocano le fasi lunari – diventano i piani e le gambe dei tavolini LUNÆ, seguendo un approccio attento e rispettoso alla lavorazione di un materiale prezioso come il marmo.


Ciò che vedi dipende da dove guardi.
A volte basta cambiare prospettiva per scoprire un mondo nuovo.


RiMaDesign nasce dalla comune passione per il marmo di Rita Anna VENUTA e di Mara CAPETTA, liguri di nascita ma profondamente legate alla vicina Toscana, in particolare a quella “terra di confine” dove gli Appennini Liguri si incontrano con le Alpi Apuane. Entrambe si laureano in Architettura a Firenze ma seguono percorsi professionali differenti: Rita nel settore nautico, Mara nel campo dell’allestimento e della progettazione grafica.

Si incontrano e collaborano come designer partecipando a progetti legati al food design in marmo, una passione che le accomuna e che decidono di coltivare parallelamente alle loro rispettive attività. I laboratori del territorio diventano per loro spazi magici, dove ogni pezzo di marmo abbandonato può tornare a raccontare la sua storia unica e dare vita ad un nuovo progetto, semplicemente assecondando la sua naturale inclinazione.

Da qui nasce l’impegno nell’approfondire i temi legati all’upcycling e alla sostenibilità di un materiale naturale così prezioso. Ne deriva un design che, unendo creatività e sostenibilità, rappresenta l’incontro tra il passato di un materiale di scarto e il suo futuro in un nuovo progetto, tra l’involontaria bellezza di uno sfrido e la funzionalità che suggeriscono le sue forme.

Ex Paretra (Foto di Enrico Amici) – Mara Capetta e Rita Anna Venuta


Come nasce un’idea?

Dall’osservazione, dal gioco della composizione.
Nei laboratori del marmo recuperiamo frammenti: ciò che era scarto diventa forma.
Uno sfrido disegna la gamba di un piccolo tavolo, un disco di marmo un top.
Non è solo recupero..
È un altro modo di vedere.

Spesso si è portati a pensare che il design sia frutto della sola fantasia e tecnica di chi lo pratica, in realtà è molto di più. I materiali hanno già in se’ una forma e una loro naturale ed inevitabile funzione, talvolta anche più di una. Basta guardarli attentamente e lasciare che siano loro stessi a parlare del loro futuro. La loro innata e infinita vitalità non si esaurisce con la produzione di un primo oggetto ma si moltiplica in mille altre creazioni, suggerite da ciò che viene comunemente definito “scarto di lavorazione”.

La cosa ci è apparsa immediatamente evidente nel corso delle nostre numerose visite presso i laboratori di lavorazione del marmo nel territorio di Carrara. Indubbiamente affascinate dalla tecnica e maestria degli artigiani locali, ci ha colpito anche l’unicità degli “sfridi” che, in un sorprendente gioco di forme in negativo rispetto al prodotto di cui sono scarto, ci sono apparsi a loro volta oggetti finiti con un loro inevitabile destino. E’ così che improvvisamente ai nostri occhi le montagne di “pezzi” di marmo dalle forme più improbabili sono diventati vasi, fermalibri, portacandele e tanto altro ancora. “Avanzi” che per rispetto nei confronti di un materiale così nobile e prezioso non erano più da buttare ma da riprogettare seguendo la loro intrinseca predisposizione


I tavoli LUNAE nascono esattamente così, dall’osservazione del materiale contenuto nel magazzino di un laboratorio che diventa protagonista di una nuova storia da raccontare. Le designer non ne hanno disegnato le gambe ma le hanno sapute vedere in quei particolari scarti di lavorazione: elementi con forme semplici, cerchi interi e parziali che ricordano le fasi lunari, diventano gambe e top dei piccoli tavoli LUNAE.